fondo Becchetti

Doppio ritratto maschile a mezzo busto

  • NUMERO DI INVENTARIOFB005844
  • CODICE UNIVOCO DEL BENE1201388684
  • LUOGO DELLA RIPRESA
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
  • DEFINIZIONEunicum
  • COLOREBN
  • TECNICA
  • TECNICA
  • MISURE122x80 mm
  • CRONOLOGIA GENERICAXX
  • CRONOLOGIA SPECIFICA1898 - 1898
  • ISCRIZIONI E TIMBRIiscrizione commerciale sul montaggio: SACCO GIUSEPPE/ primo inventore/ DELLA/ macchina fotografica/ istantanea/ Appareil automatique/ photographique instantanée/ Automatich photograph/ machine instantaneous - MERAVIGLIOSA NOVITA'/ FOTOGRAFIA ISTANTANEA/ TORINO/ G. Sacco - RICORDO/ 50° ANNIVERSARIO dello STATUTO/ 1848-1898
  • DATA RESTAURO1996/ 2019-2020
  • NOTIZIE STORICO CRITICHEPositivo diretto su lamina di ferro, realizzato con gelatina ai sali d'argento. Montaggio originale in cartoncino decorato (sulla parte posteriore è riprodotta la macchina automatica in legno) con finestra ovale e riferimenti autoriali a stampa. Interessante esemplare prodotto a Torino in occasione del cinquantesimo anniversario dello Statuto Albertino. Il montaggio in carta di questo ferrotipo, perfettamente conservato, lo collega alla figura di Giuseppe Sacco, inventore di una macchina automatica per la ripresa fotografica istantanea. Nel luglio 1890 il progetto viene presentato a Londra e così descritto sulla stampa dell’epoca: “un meccanismo tutto ricoperto da un elegante lavoro in legno […] si lascia cadere un pezzo da dieci centesimi in una tasca vicino all’obbiettivo […] trenta secondi dopo non si ha che a prendere la propria fotografia in un piccolo tiratoio che sporge dalla macchina” (Il dilettante fotografo, 1890). Si tratta quindi della prima macchina automatica progettata da un italiano dopo quella brevettata proprio nel 1890 dal tedesco Conrad Bernitt (Fotografia istantanea Bosco Automat). L’operazione complessiva di sviluppo e stampa richiedeva meno di cinque minuti e aggiungendo cinque centesimi il ferrotipo usciva montato in cornice. Giuseppe Sacco compare nell’Annuario scientifico del 1893 per il brevetto di invenzione con durata triennale per “Perfectionnements dans les appareils photographiques automatiques”, un prolungamento di tre anni della privativa industriale è presente nell’Annuario del 1896. Nel 1894 espone il suo macchinario alle Esposizioni Riunite di Milano, nel settore “materiale fotografico, processi fotomeccanici, ritocchi, applicazioni scientifiche diverse” presieduto da Luigi Gioppi. Il chiosco fotografico pur cercando di sostituirsi al fotografo itinerante, avrà vita breve (1890-1900 ca.) senza mai riuscire a soppiantare la figura del professionista, per la qualità modesta delle riprese e a causa degli alti costi di gestione per la diffusione capillare delle macchine e la loro manutenzione.
  • BIBLIOGRAFIA SPECIFICAChiesa Gabriele - Gosio Paolo, Dagherrotipia, Ambrotipia, Ferrotipia. Positivi unici e processi antichi nel ritratto fotografico, Brescia, 2013, Reteuna Dario (a cura di), La ferrotipia. L'età del ferro nella fotografia, Torino, Fondazione italiana per la fotografia, 1997 - Catalogo della mostra tenuta a Torino dal 9 maggio al 1 giugno 1997, Pro patria. L'autografia, in Il dilettante di fotografia. Giornale popolare illustrato, N.3, luglio 1890, pp. 38-39
  • MOSTRETintype Portraits - La collezione dei ferrotipi dell’ICCD
  • FUNZIONARIO RESPONSABILETurco, Simona
  • DATA SCHEDA2023
  • COMPILATORE SCHEDAFrisoni, Cinzia
  • CODICE UNIVOCO
  • COLLOCAZIONE
  • CATEGORIA
  • MISURE
  • PERIODO
FOTO DELLO STESSO PERIODO
FOTO CON LA STESSA TECNICA