Raffaelli Armoni Moretti

1870 - 1970
  • DATA ACQUISIZIONE1972
  • SOGGETTO PRODUTTOREDitta Raffaelli, Armoni e Moretti
  • CRONOLOGIA1870 - 1970
  • storia istituzionale/amministrativa, nota biograficaLo studio fotografico Raffaelli Armoni Moretti rappresenta “la più lunga continuità operativa nel panorama della fotografia umbra” attraversando tre generazioni a partire dal fondatore, Luigi Armoni, passando per Luigi Raffaelli fino all’ultima fase di conduzione da parte di Mario Moretti. I tre professionisti hanno documentato con occhio attento ed estrema precisione tutti i mutamenti architettonici di Orvieto, il patrimonio artistico e il paesaggio, ma anche il contesto sociale, la vita della città e delle campagne. Ognuno di loro ha avuto un approccio diverso, una personalità spiccata e riconoscibile anche nell’insieme omogeneo e intrecciato del fondo. Armoni opera in epoca molto precoce, in massima parte nell’età del collodio, realizzando lastre di formato 21x27, focalizzando l’attenzione sulle emergenze architettoniche ed artistiche di Orvieto ma dando il massimo risalto al Duomo e alla sua complessità. Le vedute di insieme della chiesa, gli esterni ripresi sotto ogni angolazione, vengono poi resi più visibili nel dettaglio da Moretti, che molto più tardi (tra 1928 e 1946), si dedicherà a una sorta di “catalogazione” fotografica del duomo, avvicinandosi ai rilievi scultorei, agli elementi di architettura e alle decorazioni pittoriche. Le sue immagini andranno a integrare quanto fatto quasi cinquant’anni prima dal suo predecessore, con una grande armonia e continuità progettuale. Sempre a Moretti dobbiamo la documentazione della Chiesa di San Domenico prima della demolizione e del restauro del 1934: il suo lavoro scongiurò il totale abbattimento previsto per la costruzione della nuova sede dell’Accademia femminile ma gli costò l’alienazione dei federali che lo sollevarono da futuri incarichi. Anche Luigi Raffaelli proseguì la strada aperta dal suocero Armoni ma contemporaneamente si dedicò alla veduta di genere, molto richiesta dal pubblico nell’ultimo decennio dell’Ottocento, e per far questo si trasferisce dallo spazio urbano per riprendere anche gli insediamenti rurali e la vita campestre. Lo stesso Moretti, tra 1930 e 1945 sarà testimone della vita sociale della città di Orvieto, con riprese relative alla quotidianità, e alle attività pubbliche proprie del regime fascista. Tutti i protagonisti di questa società si dedicheranno anche al ritratto fotografico in atelier. Luigi Armoni nasce ad Orvieto il 26 febbraio 1827, nel 1853 sposa Maria Cortini Travaglini dalla quale l'anno successivo avrà la figlia Adele. La prematura morte della moglie lo porta in breve a seconde nozze con la domestica Angelina Attioli. Benché non rimangano tracce certe degli esordi della sua attività professionale è comunque certo che Luigi Armoni comincia a fotografare prima del 1860 e a lui si devono le lastre al collodio presenti nel fondo. Il ruolo di "Custode del Tempio, dei Musei e bidello dell'Opera" (attività intrapresa dal 1862) gli consente di ottenere, dal 1867, una bottega in Piazza Duomo 20 dove esercitare il commercio di fotografie, antichità e libri: tra questi si ricorda la "Descrizione del Duomo e i suoi monumenti", guida tascabile da lui stesso compilata nel corso degli anni '80 e pubblicata nel 1889. Nel 1880 trasferisce anche il suo domicilio da Via Retolungo 17 a Via Del Duomo 7 (ora via Maurizio) dove avrà sede lo studio. Armoni è stato il fondatore di una delle maggiori ditte fotografiche a Orvieto, gestita in seguito dal genero Luigi Raffaelli. La sua attività si concentra sulla documentazione architettonica, sui monumenti più significativi di Orvieto, ma soprattutto sul Duomo (la stampa nel 1889 di un primo catalogo comprende 87 riprese dell'edificio). Muore a Orvieto nel 1895. Luigi Raffaelli nasce il 22 ottobre 1860, registrato all'anagrafe di Valentano, suo paese d'origine, insieme alla gemella Margherita. Luigi Raffaelli inizia probabilmente la sua attività di fotografo in seguito alla frequentazione del cugino Paolo (1839 – 1921), fotografo affermato già allievo di Pietro Ravenna a Roma, che rientrato ad Orvieto nel 1885 lo indirizza alla fotografia. Il matrimonio nel 1891 con Adele, figlia di Luigi Armoni, sancisce il sodalizio con il famoso fotografo orvietano benché a queste date l'attività di Luigi Raffaelli fosse già avviata. Alla morte del suocero, nel 1895, diventa Custode del Museo dell’Opera del Duomo e dal 1925 in poi si dedica esclusivamente a questa attività passando il testimone della ricerca fotografica a Mario Moretti che, nello stesso anno, subentra nella gestione della ditta. Luigi Raffaelli muore a Orvieto nel 1929. Mario Moretti nasce nel 1903 e comincia a fotografare come dilettante giovanissimo, a soli quattordici anni. Il nucleo storico della sua produzione risale agli anni 1922-24, quando si arruola come pilota in aeronautica prestando servizio a Passignano. Dal 1925 rientra ad Orvieto e si mette in società con Luigi Raffaelli, prendendo le redini dello studio fotografico. A partire dal 1928 intraprende la minuziosa documentazione del Duomo. A lui si devono anche le immagini degli anni 1933-36 durante i lavori di abbattimento di San Domenico, che ne scongiurarono la completa demolizione. Sua la documentazione del periodo di regime fascista e in generale, tra 1930 e 1950, della vita cittadina di Orvieto. Muore nel 1984. Nell'attività dello studio subentrerà il figlio Luigi.
  • storia archivisticaIl fondo è pervenuto all'ICCD nel 1972, tramite trattativa privata tra il Ministero della Pubblica Istruzione e Mario Moretti, rappresentante legale della ditta, grazie all'interessamento di Carlo Bertelli, allora direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale. Mediante la vendita lo studio fotografico rinunciò ad ogni eventuale diritto di riproduzione e le lastre entrarono a far parte del patrimonio del GFN.
  • ambiti e contenuto

    Il soggetto principale del fondo è la città di Orvieto ma sono presenti anche altri centri della provincia di Viterbo (Bolsena, Montefiascone, San Lorenzo Nuovo, Lubriano e in particolar modo Bagnoregio). Di quest'ultimo è documentato il vecchio ponte di accesso all'abitato prima della costruzione di quello in cemento armato realizzato nel 1965. Di Orvieto il Duomo è senz'altro il più rappresentato, con vedute esterne ed interne e con una dettagliata descrizione dei dipinti, dei rilievi, degli arredi. Alcune lastre del fondo sono state pubblicate nel 1891 nel volume "Il Duomo di Orvieto e i suoi restauri", dove è indicata in maniera precisa la presenza di 22 fototipie e 30 zincotipie tratte "dalle fotografie di Luigi Armoni di Orvieto". Molto interessante la presenza di pizzi e merletti della scuola di merletto di Orvieto, la Ars Wetana, fondata nel 1907, che riprendeva essenzialmente motivi tratti dai bassorilievi del Duomo: foglie di edera, acanto e vite, fiori, uva, forme geometriche, uccelli e altri animali. Va ricordato che la figlia di Mario Moretti, Maria Luigia, fu avviata all'arte del merletto dalla madre Ada e divenne una delle principali esponenti di quest'arte.

  • consistenza5000 negativi
  • criteri di ordinamentoLe lastre, una volta acquisite, sono state inventariate con il criterio per formato adottato dal GFN, con lettere D, E, F, G e N. I positivi di riproduzione sono collocati nell'archivio GFN suddivisi topograficamente per località e alfabeticamente per contenitore architettonico. Ogni stampa è incollata o fissata con pellicola trasparente su cartone di supporto di colore marrone che riporta una etichetta dattiloscritta con il soggetto rappresentato e il nuovo numero di GFN attribuito. Le stampe non costituiscono un corpus omogeneo ma sono disseminate nell'ordinamento generale topografico alfabetico del GFN. La digitalizzazione del fondo, ad opera del Laboratorio fotografico dell’ICCD in alta e bassa risoluzione, ha interessato al momento i formati D, E, F e G.
  • COLLOCAZIONELe lastre negative sono divise per formato inserite singolarmente in buste di carta prestampata del Gabinetto Fotografico Nazionale, con numero di serie e di negativo. I positivi di riproduzione sono collocati in Sala Chiostro nei rotanti che contengono le stampe GFN.
  • modalità di acquisizioneacquisto - 1972
  • INVENTARIO ASSOCIATO