fondo Ricci

Architettura religiosa - Chiese - Interni Arte bizantina - Mosaici Emilia-Romagna - Ravenna - Complesso di San Vitale Persone - Sovrani - Imperatrici

  • NUMERO DI INVENTARIO4
  • CODICE UNIVOCO DEL BENE800649185
  • TITOLO PROPRIORavenna - San Vitale - Mosaico con Teodora e il suo seguito
  • LUOGO DELLA RIPRESA
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
  • DEFINIZIONEnegativo
  • COLOREBN
  • TECNICA
  • MISURE340x429 mm
  • CRONOLOGIA GENERICAXIX
  • CRONOLOGIA SPECIFICAca 1877 - ca 1877
  • ISCRIZIONI E TIMBRIsul pergamino che contiene la lastra: recto - "3-K-19 (anche su etichetta a pennarello)"/// sul pergamino che contiene la lastra: recto - "RA/Chiesa di S. Vitale/ Interno/ Pannello dell'Imperatrice Teodora"
  • ALTERAZIONI E DETERIORAMENTIreticolazione, lacune, graffi, macchie, depositi superficiali
  • NOTIZIE STORICO CRITICHELuigi Ricci (1823-1896) opera nella seconda metà dell'ottocento, in un contesto storico molto ricco di stimoli, quando in epoca post unitaria comincia a farsi strada l'idea di censimento del patrimonio artistico e della sua tutela. I monumenti ravennati vengono sottoposti a primi interventi manutentivi diretti dal Genio Civile affiancato dall'Accademia di Belle Arti come organo di controllo. Luigi Ricci inserisce San Vitale già nel suo primo catalogo a stampa (1869) che conteneva solo 256 fotografie con cinque soggetti proposti tra i “monumenti antichi” di Ravenna: lo descrive in 44 riprese di cui alcuni esterni e interni e molti dettagli dei mosaici, capitelli, trafori e rilievi. Già in questo primo catalogo dedica 19 riprese ai mosaici, con numero progressivo da 6 a 24. In quello successivo (1877) la sequenza si arricchisce di altre due riprese con numerazione da 9 a 29. Solo a partire dal catalogo del 1882 i mosaici assumono la sequenza rintracciabile ancora attualmente sulle etichette adesive poste sulle lastre, con numerazione da 12 a 29. La lastra in esame, priva di numero di riferimento e di formato più grande rispetto alle immagini registrate in catalogo, raffigura il corteo dell'imperatrice Teodora. Si tratta di quel formato “extraplacca”, pubblicizzato solo a partire dal 1877 in testa al catalogo, e destinato agli edifici più prestigiosi (monumenti sonvi ancora ritratti in extraplacca e costano lire 2 per tavola), come produzione parallela, realizzata talvolta contestualmente alle altre riprese e destinata ad altro uso, con un costo maggiore rispetto al formato standard. Tra le avvertenze in testa al catalogo 1882 Ricci individua con un asterisco i soggetti disponibili sia in formato standard che in formato grande e tra questi, col numero identificativo 13, troviamo anche Teodora con la sua corte. Ricordiamo inoltre che dal primo catalogo l'autore inserisce la possibilità di avere “tavole in fotografia colorate fac simile del vero dei mosaici più interessanti dei suddetti monumenti”. La colorazione doveva avvenire sul positivo stampato, probabilmente con colori all'anilina e il costo era maggiorato rispetto ad una normale stampa all'albumina come indicato espressamente “Per i mosaici colorati si stabilisce il prezzo a seconda delle rispettive tavole”. A pagina 21 del catalogo 1882 è indicato l'elenco delle tavole colorate, tra queste troviamo anche il soggetto in esame, in formato 40x30 e un costo di ben 50 lire. Il riferimento cronologico è senz'altro il 1877, quando entrano in produzione i grandi formati, ma la mancanza di un riferimento numerico non offre altri elementi utili. Tra il 1857 e il 1864 era stato realizzato sui mosaici absidali un intervento di consolidamento con grappe in ferro o in bronzo, di risarcimento delle zone lacunose e pulitura a cura di Felice Kibel e del figlio Ildebrando, promotori di diverse innovazioni tecnologiche talvolta con esiti nefasti nel corso del tempo. Nel 1863 operano proprio nell'abside ai cortei di Giustiniano e Teodora in occasione della rimozione degli stalli del coro ligneo. Tra 1885 e 1886 l'intera decorazione musiva fu interessata da un intervento di consolidamento, integrazione delle parti mancanti e pulitura. Si segnala una bellissima ripresa di Pietro Poppi, databile proprio 1885-86, che documenta questo intervento: nell'abside sono visibili i ponteggi e le attrezzature per il restauro e la parete con il corteo di Giustiniano mostra applicazioni superficiali di materiali funzionali al consolidamento (Torino, collezione privata). Questa lastra appartiene al fondo convenzionalmente denominato “Fondo Santa Teresa” poiché proveniente dall'omonimo Ospizio ravennate. Costituito da una parte di negativi su lastra di vetro provenienti dallo studio fotografico di Luigi Ricci, è stato acquisito nel 1979 dall'allora Soprintendente Gino Pavan su indicazione del cardinale Ersilio Tonini
  • FUNZIONARIO RESPONSABILECristoferi, Elena, Musmeci, Marco
  • DATA SCHEDA2017 Frisoni, Cinzia
  • COMPILATORE SCHEDAFrisoni, Cinzia
  • REVISOREGiudici, Corinna
  • CODICE UNIVOCO
  • COLLOCAZIONE
  • CATEGORIA
  • MISURE
  • PERIODO
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