L'eremo di San Silvestro
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«Ma come Costantin chiese Silvestro
d’entro Siratti a guerir de la lebbre.»
(Dante Alighieri, Inferno, canto XXVII, vv. 94,95)
Tra i racconti e le leggende maggiormente conosciute, tutti conoscono e ricordano il celebre episodio citato anche da Dante nel XXVII canto dell'Inferno. Si tratta della miracolosa guarigione dell'imperatore Costantino per mano di papa Silvestro, trasmessa fino ai nostri giorni grazie agli Actus Silvestri, un testo agiografico dedicato alla vita di San Silvestro, il papa che regnò sul soglio pontificio dal 31 gennaio del 314 al 31 dicembre del 335. La singolarità degli Actus Silvestri è proprio quella di legare la storia di Silvestro a quella dell'imperatore Costantino, rendendolo il massimo responsabile della conversione dell'imperatore.
Secondo questa versione, Silvestro si rifugia sul Soratte insieme ad altri ecclesiastici per sfuggire ad un editto promulgato da Costantino, in cui veniva richiesto di sacrificare ad idoli pagani. L'imperatore, che nel frattempo aveva perseguitato i cristiani che si erano rifiutati di seguire il suo esempio, si ricopre delle piaghe della lebbra: i medici e i maghi del suo seguito dispongono all'imperatore che, per guarire, deve immergersi nel sangue di bambini innocenti in una piscina sul Campidoglio. Costantino si rifiuta di compiere questo sacrificio cruento, mosso a compassione dalle lacrime delle madri dei fanciulli. La notte successiva, sogna San Pietro e San Paolo che lui non riconosce - in quanto non ancora convertito al cristianesimo. I due santi gli indicano l'unico modo per guarire dalla terribile malattia: deve richiamare il vescovo di Roma dal monte Soratte. Dopo aver inviato dei messaggeri, i due personaggi s'incontrano: Costantino riceve il battesimo al Laterano, viene miracolosamente guarito dalla lebbra e abbandona il paganesimo.
Nonostante il racconto in questione si discosti dalla versione di Eusebio di Cesarea, ritenuta ancora oggi valida, secondo cui l’imperatore Costantino sarebbe stato battezzato in oriente poco prima di morire, la versione degli Actus Silvestri è maggiormente conosciuta. Basti pensare al ciclo di affreschi realizzato nell’oratorio di San Silvestro presso la chiesa dei SS. Quattro Coronati a Roma: attraverso queste splendide rappresentazioni, sono riportati gli avvenimenti della vita di Silvestro. Questi affreschi furono considerati dei veri e propri strumenti di propaganda per stabilire la potenza del potere spirituale su quello temporale, e rievocano la leggendaria donazione di Costantino, che già nel XV secolo era stata ampiamente discussa e ritenuta contraffatta.
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