La documentazione architettonica del territorio è il soggetto principale della collezione. Soggetto che rispecchia gli interessi professionali di Niego architetto e fotografo. Sono presenti in modo particolare i suoi luoghi d’origine ed in generale la Campania, molto documentata nelle sue località maggiori (Napoli 720 unità ca, Capri 280 ca, Pompei 150 ca) senza tralasciare il Vesuvio o altri centri della costiera amalfitana, Benevento, Paestum fino a Caserta con la Reggia, l’Orto Botanico e la preziosa testimonianza di Palazzo Casalvolpe prima della demolizione. Ma gli interessi di Niego spaziavano ben oltre il territorio regionale: troviamo pertanto immagini delle cosiddette città d’arte (Venezia, Roma, Firenze), i monumenti del Cimitero monumentale di Staglieno a Genova nel piccolo album di Celestino Degoix, ma anche luoghi remoti fuori dai confini italiani. Da ricordare le oltre quaranta albumine di Felix Bonfils che riprendono i luoghi santi, Gerusalemme, Jaffa, Betlemme e l’Egitto. Ancora Egitto si ritrova nelle albumine dei fratelli Zangaki o di Béchard. Ricordiamo inoltre Algeri o le cartoline del Museo Nazionale di Cartagine e del Museo del Bardo e lo straordinario album con vedute della Scandinavia. Anche la ritrattistica è presente nel fondo, nella sezione delle Cartes de visite, così come la fotografia di genere pittoresco. La passione per la fotografia fa acquisire a Niego anche album familiari che esulano dal proprio contesto ma che offrono uno spaccato di vita sociale (luoghi di vacanza, occasioni e modi di aggregazione, gruppi, gite). Le opere d'arte sono presenti in quantità rilevante, sia in positivi sciolti (serie del Museo Nazionale di Napoli) ma anche in altri formati, stereoscopie o Carte de Visite. In generale il fondo raccoglie l'operato di un nutrito numero di fotografi di grande rilievo e si configura come repertorio di operatori attivi a Napoli e sul territorio campano nella seconda metà dell’Ottocento fino agli anni trenta del Novecento.

La collezione Antonio Niego è stata acquisita dall'ICCD dagli eredi nel luglio 2009, in seguito all'approvazione da parte del Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico artistico ed etnoantropolgico nel maggio dello stesso anno. Prima della transazione (in data 23 gennaio 2005) è stato eseguito un sopralluogo da parte della commissione ICCD, presso l'abitazione dell'architetto Niego a Napoli, dove era conservata la collezione, per una valutazione complessiva del fondo e dell’offerta di vendita.È’ stata rilevata la notevole importanza del fondo, sia per la parte fotografica, che avrebbe arricchito ed integrato le collezioni già presenti in Istituto con una documentazione ricca e variegata del territorio campano e con nuovi soggetti di grande interesse, ma anche per la parte libraria che annovera pezzi di grande valore come il Catalogo delle opere del principe di Siracusa con fotografie al platino di Grillet, del 1859 o la raccolta dei Dilettanti Fotografi di Napoli del 1897, unica copia conosciuta. A questi si aggiungono i Manuali Hoepli di tecnica fotografica e numerosi altri volumi risalenti alla seconda metà dell’Ottocento di ambito fotografico confluiti oggi in una apposita sezione della Biblioteca d’Istituto.