Il Fondo Cisterna Monti è costituito da più di 400 fotografie (positivi e negativi) che ritraggono modelli in posa. Su molti positivi sono presenti fori, quadrettature e tracce di colore. Questi elementi, insieme alla comparazione delle fotografie con le opere dello stesso Eugenio Cisterna, dimostrano in che modo l’artista impiegasse la fotografia: come studio e trasposizione diretta di elementi figurativi da inserire nelle composizioni pittoriche. A questo gruppo si sono aggiunti 146 positivi di cui molti riproducono opere di Virginio Monti. La storica dell’arte Monica Vinardi ha dimostrato come i due gruppi, apparentemente distinti anche per autorialità, possano essere riferiti sia a fotografi professionisti sia ad entrambi i pittori. Sembra infatti che alcuni modelli fotografati siano serviti anche a Monti per alcune composizioni pittoriche come per la decorazione del Duomo di Ferrara (1890) e, più in generale, per le opere realizzate tra il 1884 e il 1887.

La raccolta Cisterna Monti, acquistata dall'ICCD nel 1999, è costituita da 574 positivi di vari formati compresi fra 38x26 cm e 5,2x5,1.  Di questi 424 sono fotografie di modelli in posa (tutti positivi su carta) utilizzati dagli artisti Eugenio Cisterna (1862-1933) e Virginio Monti (1852-1942) in funzione della realizzazione delle loro opere pittoriche. Su molte stampe sono ancora presenti le quadrettature tracciate, a matita o inchiostro,  per copiare l'immagine, generalmente di soggetto religioso.
Pur non essendo certi dell'esecutore materiale delle fotografie si ritiene probabile che fosse lo stesso Eugenio Cisterna a realizzarle e a condividerle con Virginio Monti.

Altre 150 stampe, riproduzioni delle opere pittoriche nella maggior parte attribuibili a Monti, costituiscono un archivio che documenta la sua attività. Si tratta per lo più di riproduzioni dei cartoni preparatori per le pitture murali, bozzetti, vedute d'insieme di pareti affrescate, stendardi per funzioni religiose quali beatificazioni o messe in memoria.
In questo caso le fotografie non sono tutte opera di uno stesso autore, ma si alternano, insieme a immagini probabilmente realizzate da Cisterna, con altre di studi fotografici professionali, come risulta dai timbri apposti sulle fotografie stesse o sui supporti. Di molti soggetti sono presenti più copie tratte dallo stesso negativo. Completano la raccolta 16 lastre.

La raccolta di stampe si compone di una eterogeneità di tecniche fotografiche risalenti agli ultimi anni dell'Ottocento: gelatine bromuro d'argento su carta baritata, gelatine cloruro d'argento (citrati), stampe su carta albuminata, al carbone, su tela sensibilizzata, collotipie e fotomeccanica con retino (nel gruppo delle riproduzioni di opere di Monti).
L'interesse del Fondo Cisterna-Monti è legato essenzialmente all'unicità del corpus e al suo valore nella testimonianza del rapporto tra arte e pittura a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento.
La posa dei modelli veniva fissata con lo scatto fotografico, lasciando così l'agio al pittore di riprodurre la stessa posa in pittura o trarne ispirazione.
Era esattamente questo lo scopo delle fotografie dell'atelier Cisterna-Monti e testimonianza ne sono, oltre alle quadrettature, anche le annotazioni, i danni causati da una frequente consultazione delle immagini (macchie, abrasioni, lacerazioni).
I diversi formati mostrano come le fotografie fossero supporto di lavoro e non considerate dagli stessi Cisterna e Monti oggetti artistici in sé. Spesso i modelli erano gli stessi familiari che si prestavano a trasformarsi in tableaux vivant per la coppia di pittori.
L'intero corpus fotografico sottolinea l'importanza che la fotografia assunse nelle mani degli artisti decoratori all'interno del cantiere decorativo ottocentesco.

Il fondo è costituito da 590 positivi di vario formato (da un massimo di 38x26 cm a un minimo di 5,2x5,1 cm) in massima parte sciolti ma con alcuni esemplari incollati su supporto secondario. Compongono la serie di positivi stampe all'albumina, alla gelatina ai sali d'argento, celloidine (aristotipi al collodio) e stampe al citrato (aristotipi alla gelatina cloruro d'argento), stampe al carbone, collotipie e stampe su tela emulsionata. Completano il fondo 16 negativi alla gelatina bromuro d’argento su vetro (formato 9x12 e 13x18).