fondo Rossi Canosa

Milano - Piazza Duomo, Duomo, a sinistra il monumento a Vittorio Emanuele II

  • NUMERO DI INVENTARIOFRC000090
  • CODICE UNIVOCO DEL BENE1200943000
  • LUOGO DELLA RIPRESA
  • DATA RIPRESA1900/08/10
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
  • DEFINIZIONEnegativo
  • COLOREBN
  • TECNICA
  • TECNICA
  • MISURE9x12
  • CRONOLOGIA GENERICA1901-1910
  • CRONOLOGIA SPECIFICA1900
  • ALTERAZIONI E DETERIORAMENTIlacune / specchio d'argento
  • DATA RESTAURO2002
  • NOTIZIE STORICO CRITICHEViaggio di piacere compiuto dall'autore in compagnia di alcuni familiari, con tappe a Napoli, Genova, Milano, Lucerna, Zurigo, Basilea, Londra, Nizza, Montecarlo, avente come meta principale Parigi e L'Esposizione Universale del 1900. L'erezione del Duomo fu una impresa di elaborazione assai lenta: essa comprese infatti un arco lunghissimo di ben cinque secoli, pur rimanendo tuttavia fedele ai principi dell'arte gotica. Sul luogo dove sorgeva la basilica di S. Maria Maggiore, del IX secolo, si iniziΓ² nel 1387 la costruzione del Duomo, dedicato a S. Maria Nascente. E' fuori di dubbio che l'intero progetto del Duomo fosse opera di una sola mente, sicuramente di un maestro oltramontano, perchΓ©, nonostante l'avvicendarsi di numerosi architetti alla fabbrica, il Duomo ha mantenuto un carattere straordinariamente coerente, e questo carattere Γ¨ tipicamente d'Oltralpe. Tuttavia, questi schemi gotici, nelle menti degli architetti italiani, persero la loro caratteristica oltramontana e acquistarono quella piΓΉ titpicamente nostrana. Maestri italiani e stranieri si susseguirono, avvicendandosi, nella fabbrica del Duomo: i tedeschi Giovanni da Friburgo, Enrico Parler da Gmunden, Giovanni da Fernach, e gli italiani Bernardo da Venezia, Gabriele Stornaloco, piacentino, Marco da Carona, Giovannino de' Grassi e Giacomo da Campione. Questi ultimi due rimasero legati stabilmente alla fabbrica dal 1392 e dettero al nascente Duomo la loro impronta decisiva, quello stile "gotico fiorito", caratterizzato dall'esuberanza decorativa. Nel XVIII secolo non erano ancora terminati i lavori, che continuarono per tutto l'Ottocento. Ma tutta questa complessa costruzione ebbe sempre bisogno di vaste opere di restauro: la prima nel 1935 e la seconda, ben piΓΉ complessa e e piΓΉ dolorosa, dopo i bombardamenti aerei del 1943. Durante l'ultimo restauro, fu rinnovato il pavimento, furono sostituite quelle statue e quegli elementi decorativi che piΓΉ avevano sofferto le ferite della guerra. Infine, l'8 dicembre 1966, fu inaugurato il nuovo sagrato.
  • FUNZIONARIO RESPONSABILEBorghini, Gabriele
  • DATA SCHEDA2003
  • COMPILATORE SCHEDACeci, Lucia
  • CODICE UNIVOCO
  • COLLOCAZIONE
  • CATEGORIA
  • MISURE
  • PERIODO
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