Le Lieure

1870 - 1897
  • DATA ACQUISIZIONE1995, 1995-1997
  • SOGGETTO PRODUTTORELe Lieure, Henri
  • CRONOLOGIA1870 - 1897
  • storia istituzionale/amministrativa, nota biograficaHenri Le Lieure de l’Aubepin (Nantes 1831 – Roma 1914), nobile francese, è attivo a Torino come fotografo dal 1861 con la società “Fotografia Parigina”. Le Lieure arriva nella capitale sabauda qualche anno prima, intorno al 1859, al seguito dell’esercito francese. Diviene unico titolare della Società nel 1863 e rimane allo stesso indirizzo sino al 1869. In seguito si trasferisce a Roma nel 1870 dove è attivo prima in piazza Mignanelli 23, vera e propria succursale dello studio torinese, e dal 1880 in via del Mortaro 19. Nel frattempo la “Fotografia Parigina” continua la propria attività a Torino, la cui direzione è affidata ad Alessandro Pasta il quale dirigerà lo studio sino al 1878, anno in cui decide di mettersi in proprio. Dal 1879 Le Lieure cede studio e archivio torinese a Luigi Scanagatti che sul verso delle sue fotografie ricorderà il proprio alunnato con il fotografo francese e la conservazione delle sue negative. A Torino, come poi a Roma, Le Lieure diviene celebre come ritrattista dell’alta borghesia, dell’aristocrazia e del mondo culturale. Oltre ai ritratti - singoli e di gruppo – il fotografo predilige scene di genere, particolari avvenimenti politici, feste in maschera e quelle piccole rappresentazioni teatrali che spesso avvenivano nei salotti aristocratici. Non manca del resto in Le Lieure un interesse verso il genere della veduta, dimostrato sia dall'esecuzione nel 1866 dell'album “Turin ancien et moderne” (venti stampe fotografiche accompagnate da commenti storici di celebri studiosi) sia dall'acquisto nei primi anni Settanta di vedute stereoscopiche su vetro presso le ditte francesi “Ferrier père et fils et Soulier et Lévy” e “Lachenal & Favre”. Il fotografo francese è tra i primi in Italia ad eseguire il procedimento meccanico della fotogliptia grazie al quale è premiato con diploma di primo grado all'Esposizione di Torino del 1871. Nel 1880 acquista l’archivio fotografico del ritrattista romano Henry Zinsler e nel 1881 viene premiato con medaglia in bronzo all'Esposizione Nazionale di Milano per ritratti in costume e di gruppo. Nel 1908 abbandona la professione e cede stabilimento ed archivio al livornese Ugo Bettini il cui Fondo, oggi conservato presso il Museo di Roma, contiene quindi parte dell'archivio Le Lieure. Il fotografo francese è inoltre noto per essere stato il primo in Italia a proiettare nel 1896 il Cinema Lumière (pellicole proiettate anche a ritroso), oltre a diapositive sia stereoscopiche che non, e ad aver allestito il primo Museo Fotografico in Italia con l’esposizione di macchine, obiettivi e fototipi. Probabilmente Le Lieure era entrato in possesso di pellicole Lumière e del cinematografo grazie all'appoggio a Parigi del genero giornalista Paul Ziegler (1852-1909). Infine è da segnalare che lo stesso Le Lieure eseguì brevi cortometraggi di cui due girati a Roma: il primo nell'ottobre del 1896 al Pantheon dal titolo "Dimostrazione popolare alle LL.AA. i Principi di Napoli"; il secondo nel giugno del 1897 dal titolo "la Rivista delle truppe". L'acquisto del Fondo Le Lieure da parte dell'ICCD è avvenuto in due fasi, la prima (1995) relativa a 275 diapositive stereoscopiche su vetro per un valore complessivo di 13.750.000 lire e la seconda (1997) relativa a 806 diapositive stereoscopiche e 73 diapositive su vetro per un valore complessivo di 46.500.000 lire.
  • storia archivisticaL’intero fondo proviene direttamente dallo studio romano di Henri Le Lieure, databile quindi a dopo il 1870. Sono riferibili a Le Lieure tutte le diapositive di soggetto romano (200 ca.) in cui spicca il gruppo di 27 con interni del Quirinale eseguito quasi sicuramente dopo il 1893. Le rimanenti diapositive sono state acquistate da Le Lieure a Parigi da due ditte specializzate in stereoscopie su vetro, la “Ferrier père et fils et Soulier et Lévy” e la “Lachenal & Favre”. Allo stato attuale degli studi l’ipotesi è che Le Lieure abbia acquistato dei duplicati di negativi e una certa quantità di copie di positivi (probabilmente solo il vetro anteriore della stereoscopia, perché più leggero). E’ comunque quasi certo che la colorazione a mano sulla maggior parte delle diapositive sia opera sua o dei suoi collaboratori, come il montaggio per renderle fruibili nello stereoscopio. Si tratta con tutta probabilità di modelli usati da Le Lieure nel suo studio.
  • ambiti e contenuto

    Il nucleo più importante del Fondo Le Lieure è costituito da diapositive stereoscopiche su vetro colorate a mano. La stereoscopia, caratterizzata dalla visione tridimensionale e dalla scelta di soggetti e inquadrature il più possibile neutrali e referenziali, richiamava una vasta e colta clientela che voleva ‘viaggiare’ in tutto il mondo senza muoversi da casa. Per accontentare i propri clienti Le Lieure acquista intorno ai primi anni Settanta del XIX secolo un nutrito gruppo di stereoscopie scattate in diversi luoghi d’Europa come in Africa, in Cina o in Giappone ad opera delle due ditte parigine “Ferrier père et fils et Soulier et Lévy” e “Lachenal & Favre”. A questo corpus si aggiungono le stereoscopie realizzate da Le Lieure stesso a Roma in occasione di eventi politici, militari o folcloristici e di cui le più importanti sono quelle realizzate all'interno del Palazzo del Quirinale dopo il 1893. 

  • consistenza1154 diapositive, 275 stampe fotografiche
  • criteri di ordinamentoL’inventariazione del Fondo Le Lieure è avvenuta in tre momenti – nel 1995, nel 2001 e nel 2008. In occasione della mostra del 1996 le 275 stereoscopie acquistate nel 1995 dall’ICCD sono state oggetto di un approfondito studio confluito nel catalogo ed importante soprattutto ai fini di una corretta attribuzione autoriale delle fotografie del fondo. Lo studio del 1996 è utile anche per le rimanenti lastre fotografiche acquistate nel 1997 poiché provenienti dal medesimo archivio originario, con stessa soggettazione e storia. La parte più consistente del Fondo - 1074 stereoscopie - è stata digitalizzata e catalogata con Scheda F nel 2001, revisionata nel 2003. Tra il 2009 e il 2010, infine, dopo l’inventariazione delle ultime 80 diapositive (di cui 7 stereoscopiche), l’ultima parte del Fondo è stata digitalizzata, restaurata e catalogata.
  • modalità di acquisizioneacquisto - 1995, acquisto - 1995-1997
  • INVENTARIO ASSOCIATO