Chigi
- DATA ACQUISIZIONE1970
- SOGGETTO PRODUTTOREChigi, Francesco
- CRONOLOGIA1896 - 1943
- storia istituzionale/amministrativa, nota biograficaFrancesco Chigi Albani della Rovere nasce a Roma il 4 aprile 1881. Attratto dallo studio della biologia naturalistica, in particolare quella animale, si dedica in maniera privilegiata all'ornitologia, disciplina che approfondisce con studi e ricerche sul campo, entrando a pieno titolo nella comunità scientifica italiana: a partire dal 1903 diventa collaboratore di riviste specializzate e nel 1934 fonda la "Rassegna faunistica". Raccoglie e colleziona un considerevole numero di esemplari, circa 1.650 uccelli, provenienti tutti dalla campagna romana, e donati in seguito al Museo Civico di Zoologia di Roma dal figlio Mario nel 1954. Altra grande passione è la fotografia: a partire dal 1906 è iscritto alla Società fotografica italiana, anche se i suoi esordi fotografici sono precedenti. Sperimenta ed utilizza le nuove tecniche, si dedica all'utilizzo della autocromia, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Gli viene affidata l’amministrazione della proprietà di Ariccia, e qui concentra la sua attenzione a particolari sistemi di coltivazione dei vitigni. Nel 1914, alla morte del padre Mario, eredita definitivamente la tenuta di Castel Fusano. Chiamato alle armi è aiutante di campo nel comando di artiglieria della IV armata. Nel 1916 ottiene il trasferimento presso Roma come ufficiale addetto alla sorveglianza dei campi di prigionia. Nel 1919 sposa Maria Concetta Torlonia, dalla quale ha due figlie (Olimpia e Flavia Domitella), ed alla morte di questa per un tragico incidente automobilistico, la sorella Anna Maria, dalla quale ebbe altri 5 figli. A partire dal 1930 Francesco Chigi apre l’Osservatorio Ornitologico a Castel Fusano. Dopo la guerra ricopre cariche nella corte pontificia e in numerose istituzioni, continuando ad interessarsi di agricoltura, pesca, caccia ed ornitologia. Scienziato, naturalista, ornitologo ed esperto fotografo, attento alle innovazioni tecnologiche, sperimentatore di aberrazioni, fotomontaggi, tricromie, Francesco Chigi muore a Roma nel 1953 all'età di 72 anni.
- storia archivisticaL’archivio fotografico di Francesco Chigi (1881-1953) fu donato al Gabinetto Fotografico Nazionale nel 1970 da Mario Chigi su proposta avanzata al Ministero della Pubblica Istruzione dall'allora direttore Carlo Bertelli. I materiali del fondo Chigi presentavano, già al momento dell’acquisizione, una strutturazione archivistica di tipo gerarchico che non è stata modificata nel corso del trattamento e del condizionamento. Si è mantenuta integra l’organizzazione del fondo e le scelte tematiche del soggetto produttore. Il fondo Chigi è stato acquisito in un unico momento ma trattato in tre fasi diverse. I negativi appartenenti al primo lotto, sono stati inglobati nel GFN, numerati secondo i rispettivi formati e riprodotti in positivo. Le stampe a contatto sono consultabili poiché fissate a coppie su cartone di supporto di colore marrone (con colla o pellicola trasparente) e accompagnate da etichetta adesiva con titolazione, soggetti e datazione di riferimento. Questa parte del fondo è stata inventariata, numerata in singole unità e condizionata. Tra il 2002 e il 2004 sono state realizzate 1513 schede F. A seguito di una ricognizione nei depositi dell’Istituto sono state rilevate 16 casse in legno numerate e una scatola di cartone contenenti un rilevante quantitativo di lastre, pellicole ed alcune stampe fotografiche, ritenute pertinenti al fondo Francesco Chigi già conosciuto. Questo secondo nucleo è composto da 3340 unità documentarie, tra negativi su lastra, su pellicola e stampe positive: ne è stato redatto un inventario complessivo suddiviso il 18 fogli con campi di descrizione archivistica compatibili con Sigec e le norme di catalogazione F. Su questa parte dei materiali è stata eseguita una pulitura sommaria con spazzola in morbido crine, ricondizionamento e numerazione delle unità archivistiche fotografiche con pennarello indelebile a norma. Sono state mantenute le buste originarie conservate ordinatamente in scatole. La digitalizzazione del fondo, ad opera del Laboratorio fotografico dell’ICCD in alta e bassa risoluzione, ha interessato al momento 1271 lastre negative e 76 autocromie.
- ambiti e contenuto
Nel fondo si distinguono alcuni filoni tematici portanti, supportati da tecniche fotografiche diverse (il negativo di piccolo formato per le istantanee di viaggio, le steroscopie per le vedute naturalistiche, la autocromie per le composizioni di natura morta) che lasciano emergere una figura poliedrica di uomo di scienza, sperimentatore e viaggiatore, favorito nelle sue molteplici attività dall'appartenenza ad un ceto nobiliare economicamente solido. Il fondo presenta nuclei di soggetto comune articolati in sotto sezioni: un esempio tra tutti la ricchissima documentazione dell’attività dell’Osservatorio ornitologico di Castel Fusano: le varie specie di uccelli, i luoghi, le persone, le fasi di studio. Le osservazioni sulla fauna e la vegetazione della tenuta, gli ambienti umidi, i fossi, i canali derivati dalla bonifica della palude tra 1884 e 1891, così come la vegetazione delle dune costiere che documentano i mutamenti del litorale tra Castel Fusano e Palidoro. Poi vedute e paesaggi: le montagne delle Alpi francesi e svizzere visitate da Chigi tra il 1906 ed il 1912; i panorami di Rocchetta Tanaro e i luoghi legati a momenti e memorie familiari (gite in Abruzzo, in Umbria, Poli e Frascati, Torre Flavia e Palidoro). Il lungo viaggio in Russia (Ucraina) tra luglio e ottobre 1908. Numerose sono le immagini delle proprietà Chigi: in particolare il palazzo di Ariccia ed il Barco e la villa sulla via Salaria. Si innestano su questa documentazione anche i ritratti di famiglia: la moglie (Maria Concetta prima e Anna Maria successivamente), i figli, in particolare Olimpia, ma anche il ristretto gruppo di amici ed abituali frequentatori della casa, il personale di servizio. L’ambito naturalistico è declinato da Chigi sotto molteplici aspetti: un lato prettamente scientifico con riprese di fauna e flora o legato ad eventi catastrofici (ricordiamo le 22 diapositive relative all’eruzione del Vesuvio del 1906), ma anche un’attenzione che si sofferma sulle composizioni floreali, sulle forme della natura più gentile e visivamente accattivante. Da segnalare la parte più sperimentale del fondo, con studi, caricature, deformazioni, raddrizzamenti, prove di vari dispositivi e di soggetti che testimoniano l’interesse di Chigi per la qualità tecnica e tecnologica delle riprese.
- consistenza6045 negativi
- modalità di acquisizionedonazione - 1970