Morpurgo
- DATA ACQUISIZIONE1969-1973
- SOGGETTO PRODUTTOREMorpurgo, Luciano
- CRONOLOGIA1969 - 1973
- storia istituzionale/amministrativa, nota biograficaLuciano Morpurgo nasce il 20 febbraio1886 nella città dalmata di Spalato da antica famiglia ebrea di origine friulana, italiana per lingua e cultura, lì stanziatasi verso la fine del 1600, appartenente alla buona borghesia spalatina. Nel 1899, rimasto orfano di madre, viene mandato a compiere i suoi studi a Venezia nel Collegio Ravà. E’ qui che, appena quattordicenne, comprata da un compagno di studi una macchina fotografica ed il materiale per stampare, realizza e stampa le sue prime fotografie. Dopo il diploma liceale continua gli studi iscrivendosi alla Scuola Superiore di Commercio presso l’Università Cà Foscari di Venezia dove nel 1907 si laurea in Economia e Commercio. Ritornato a Spalato cura gli affari, insieme ai fratelli, della Distilleria di famiglia e viaggia frequentemente per l’Italia, la Dalmazia e l’Europa. Nel 1914, presso la Ditta Kilophot di Vienna, fa una preziosa esperienza professionale di arte fotografica. Quando l’Italia, nel 1915, entra in guerra contro l’Impero austriaco, si trova a Roma e decide di restarvi come profugo, iniziando la sua attività professionale di fotografo. Diventa da subito socio della Società Podistica Lazio, della Società Archeologica Romana e della sezione di Roma del Club Alpino Italiano e in gruppo, ma anche da solo, percorre gli antichi borghi e i monti del Lazio e dell’Abruzzo, soggetti di tanta parte della sua produzione fotografica. Apre lo “Studio di Bromoleotipia d’Arte” che offre “paesaggi, ritratti, ingrandimenti, costumi, monumenti e quadretti in genere”. Sperimenta una grande varietà di tecniche di stampe argentiche e non, tra cui quelle al carbone, agli inchiostri grassi, i bromoli, le cianotipie, le resinotipie. Nel 1918, a guerra finita, Morpurgo si stabilisce definitivamente a Roma. Da una ristretta produzione artistica passa alla pubblicazione di serie tematiche di cartoline, proponendosi come editore delle “Cartoline artistiche Morpurgo”. Nel 1924 prende avvio il progetto editoriale più importante della produzione di cartoline. In Via Federico Cesi Morpurgo costituisce prima la Società Tipografica “Grafia SAI per l’Industria Grafica” di cui è direttore, e poi la “Società Editrice GRAFIA SEDA” (Sezione Edizioni D’Arte) che pubblica cartoline di molte città e località turistiche d’Italia ed anche dell’Istria e della Dalmazia con un catalogo di circa 20.000 immagini. Nel 1928 fonda la “Casa Editrice Luciano Morpurgo”, con la quale pubblica le monografie della serie Italia a cura di Luigi Parpagliolo. Per l’attività di editore utilizza soprattutto il consistente patrimonio fotografico accumulato nell’archivio di Grafia Seda, ma anche il proprio archivio privato, che aggiorna di continuo con le immagini delle sue escursioni e dei suoi viaggi. Nel 1938 pubblica con la propria casa editrice il libro autobiografico: Quando ero fanciullo. Quando vengono emanate dal governo italiano le leggi razziali a Morpurgo viene preclusa, in quanto ebreo, ogni attività professionale, sia di fotografo che di editore che di autore. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione tedesca di Roma, Morpurgo è costretto a fuggire e a nascondersi per evitare la cattura e la deportazione. Con la fine della guerra riprende la sua attività editoriale e pubblica il suo secondo libro autobiografico: Caccia all’uomo! Diario di vita, sofferenze e beffe tra il 1938 ed il 1944. La terribile esperienza della persecuzione fascista e nazista lo colpisce dolorosamente negli affetti, negli affari, nelle amicizie. Gran parte della famiglia d’origine scompare nei campi di concentramento. Nuove iniziative editoriali prendono avvio a guerra conclusa e viene pubblicata una piccola raccolta di poesie romanesche e una serie di quattro volumi di Canti della Montagna con il patrocinio del CAI di Roma. Muore il 21 settembre 1971 pochi mesi dopo aver venduto al Gabinetto Fotografico Nazionale il suo archivio fotografico.
- storia archivisticaIl fondo è stato materialmente acquisito dal Gabinetto Fotografico Nazionale subito dopo la morte di Morpurgo e prelevato dalla casa dell'autore in maniera disorganica. Già nel dicembre 1969 era stato stipulato un accordo tra il Ministero Pubblica Istruzione, rappresentato dall'allora direttore della Fototeca Nazionale Carlo Bertelli, e Luciano Morpurgo, per la cessione di 19.442 lastre fotografiche e di 10811 riproduzioni in formato 6x9 per una cifra complessiva di otto milioni di lire. Dopo l'acquisizione Bertelli iniziò immediatamente una ricognizione del fondo effettuando una prima scelta delle sezioni ritenute più interessanti dal punto di vista della documentazione storico artistica. Successivamente le lastre vennero inventariate, soggettate (a cura di Eva Paola Amendola e Fernando Liuzzi) e ristampate con l'inserimento di queste stampe moderne nell'archivio del GFN. Qualche anno dopo, nel 1973, la figlia Silvana cederà altre 3.500 lastre fotografiche relative ai viaggi compiuti dal padre in Dalmazia, Romania, Bulgaria e Albania tra 1929 e 1936, a integrazione del materiale già acquisito. Con l’istituzione del Ministero dei Beni culturali e ambientali nel 1975 il GFN confluisce nell’ICCD e il fondo subisce un ulteriore trasloco da Via in Miranda a Via di S. Michele, dove le lastre inventariate vengono inserite nell’archivio negativi ICCD, le ristampe moderne distribuite negli schedari della Fototeca Nazionale e il materiale rimanente in locali deposito presso l'ICCD. Attorno al 1990 è stata avviata una attività di ricognizione e ordinamento del fondo che contemplava il restauro, la catalogazione e la digitalizzazione da effettuarsi nel corso degli anni successivi. Il riordino dell’intero fondo si è presentato particolarmente complesso, data la frammentazione, la disomogeneità e disaggregazione delle parti che lo componevano. Sono stati redatti numerosi documenti, elenchi e tabelle in formato xls che descrivono i soggetti e le quantità dei materiali che compongono il fondo (elenco riassuntivo dei negativi, elenco riassuntivo dei positivi originali, elenco dei materiali cartacei). Tra 2002 e 2004 è stata eseguita una catalogazione parziale di album e cartelle contenenti positivi, mentre in occasione della mostra su Vallepietra (2006) sono state realizzate 150 schede di catalogo di positivi legati a questo soggetto. Le modalità di acquisizione e sistematizzazione del fondo, avvenuti in tempi e modi diversi, hanno determinato una frammentazione dell’archivio originario di Morpurgo, solo in parte ricomposto. La digitalizzazione del fondo, ad opera del Laboratorio fotografico dell'ICCD in alta e bassa risoluzione, ha interessato al momento 1243 elementi. Si ricorda l'operazione di inventariazione e analisi storico-critica commissionata dall'ICCD a Mariantonietta Lanzillotti, finalizzata alla revisione complessiva del fondo, all'individuazione dei settori tematici, alla quantificazione delle immagini, alla descrizione a livello inventariale, fototipo per fototipo, della gran parte dei beni fotografici costituenti il fondo.
- ambiti e contenuto
Le fotografie realizzate da Morpurgo tra gli anni 1910 e 1940 riguardano località italiane di particolare interesse paesaggistico, storico e artistico. Le città maggiormente rappresentate sono: Roma (in particolare la trasformazione urbanistica intorno agli anni ’30), Venezia, Napoli, Milano, Firenze, Pisa, Perugia, Assisi, Genova, Palermo, Siracusa, Bologna, Parma, Ravenna, Trieste, Trento, Verona, il lago di Garda e il lago di Como, la riviera ligure e altre località del Lazio, della Sicilia, della Toscana, della Campania. Vi sono reportages di viaggio: Albania, Egitto, Grecia, Turchia, Bulgaria, Romania, Palestina e Transgiordania, Istria, Dalmazia e in particolare Spalato. E’ rappresentata la montagna, tra cui numerose escursioni con il CAI (Lombardia, Abruzzo, Lazio, Trentino Alto Adige e Veneto). Di interesse storico un album dedicato alla Prima Guerra mondiale con i prigionieri di guerra detenuti nel Forte Tiburtino. Un considerevole nucleo di immagini documenta il ventennio fascista: piccole e grandi realizzazioni, opere dell’architettura razionalista, bonifica dell’Agro Pontino, varie manifestazioni e eventi. Vi sono fotografie dell’antico cimitero ebraico di Roma, sull’Aventino, fotografato poco prima che venisse distrutto. Il suo interesse etnografico gli ha consentito di fissare le differenze culturali, ma di trovare al contempo elementi comuni a civiltà diverse, come nelle documentazioni di manifestazioni religiose (il pellegrinaggio alla SS. Trinità di Vallepietra, al Monte Athos in Grecia, o alla Madonna del Canneto in provincia di Frosinone). L'amore per il viaggio e la necessità di porsi in relazione con le persone sono due elementi costanti nella sua produzione fotografica che abbraccia luoghi e genti. Il passaggio dalla fotografia amatoriale a quella professionale avviene per Morpurgo gradualmente: la prima esperienza importante nel 1914, quando collabora con la Kilophot di Vienna alla realizzazione di documentari fotografici, uno dei quali relativo al Sud-Tirolo. Il suo interesse per le cartoline illustrate lo conduce dalla fotografia verso l'editoria: inizia con le "Cartoline artistiche Morpurgo" (1918-24) e prosegue come "Grafia Seda" (1924-1929) per poi diventare nel 1930 "Istituto Fotografico Italiano" (IFI). Parallelamente nel 1928 Morpurgo fonda la casa editrice che prenderà il suo nome, con l'intento di pubblicare libri di viaggio e d'arte. Nel 1941, per aggirare le leggi razziali, viene rinominata "Casa editrice Dalmatia". Dal 1945 sarà Casa editrice Dalmatia di Luciano Morpurgo. La sezione legata alla produzione editoriale conta circa 8800 stampe postive di vario formato raccolte in album, cartelle e scatole, i cui negativi corrispondenti sono archiviati tra i negativi GFN. Molti riguardano le serie "Bellezze d'Italia" e "Costumi, Paesaggi, Monumenti". In questa parte del fondo è presente la maggior parte della produzione di Morpurgo finalizzata alla vendita (da autore e/o da editore), soprattutto la raccolta di lastre degli Archivi commerciali Kilophot, Grafia Seda (di cui è riscontrabile il numero d’inventario risultante dai registri) e IFI, tutti di proprietà Morpurgo. Si tratta di immagini realizzate tra gli anni 1910 e 1940, che ritraggono prevalentemente località italiane di particolare interesse paesaggistico, storico e artistico.
- consistenza87800 ca.
- criteri di ordinamentoSi possono individuare vari criteri di ordinamento: morfologico, topografico-alfabetico, numerico. Parte dei negativi è stato inventariato con il criterio per formato adottato dal GFN, con lettere C, D, E, F, G, H e i positivi di riproduzione sono collocati nell'archivio GFN suddivisi alfabeticamente per località e contenitore architettonico. I materiali positivi ancora da trattare, sia stampe fotografiche che cartoline, sono suddivisi topograficamente (es. Albania, Croazia, Egitto, Italia settentrionale, Italia centrale, Palestina etc.). Nei depositi climatizzati i materiali sono ordinati numericamente per nuovo inventario assegnato. Negativi e diapositive ancora da inventariare sono suddivisi per morfologia. Esisteva in origine un ordinamento cronologico, organizzato dallo stesso Morpurgo, e riferito ad alcune sezioni del fondo: questo ordinamento si è perso in seguito alla successiva suddivisione topografica.
- COLLOCAZIONEIl fondo Morpurgo è distribuito tra i depositi climatizzati, i locali della Fototeca e il deposito di negativi. Le stampe sono contenute in scatole conservative numerate esternamente da 1 a 55, con etichetta che riporta gli intervalli inventariali delle stampe all'interno.
- modalità di acquisizioneacquisto - 1969-1973