Direzione Carlo Carboni
- CRONOLOGIA1913 - 1932
- storia istituzionale/amministrativa, nota biograficaLe fotografie prodotte durante la direzione di Carlo Carbono rappresentano il primo significativo ampliamento della produzione GFN dopo Gargiolli
- storia archivisticaDal 1913 al 1932 vengono prodotte più di diciassete mila lastre fotografiche di vari formati di cui, non sempre, sono state realizzate stampe positive. L'attività del GFN è condizionata dalla fondazione di L' Unione Cinematografica Educativa, detto Istituto LUCE
- ambiti e contenuto
Carlo Carboni assume la reggenza del Gabinetto Fotografico il 13 gennaio 1913, alla morte di Gargiolli, dopo avere lavorato per lungo tempo al suo fianco. Questo incarico, definito inizialmente transitorio, si prolungherà per quasi un ventennio e accompagnerà eventi storici rilevanti con forte impatto anche sull’orientamento della produzione documentaria. Carboni era un tecnico, inquadrato con la qualifica di disegnatore, ma accanto a Gargiolli aveva acquisito professionalità e autonomia in ambito fotografico oltre alla conoscenza delle dinamiche interne dell’Amministrazione e delle sue carenze. All’inizio del suo mandato evidenzia subito le criticità: mancanza di attrezzature, di personale e soprattutto di fotografi professionisti, rincari del materiale fotografico con conseguente necessità di aumentare i prezzi di vendita e urgenza di un trasferimento di sede. La reggenza di Carboni attraversa la prima guerra mondiale, un’ipotesi di spostamento da Via in Miranda a Villa Mills, il riconoscimento del Gabinetto Fotografico come istituzione Nazionale (1923) e soprattutto il traumatico deposito, nel 1928, di tutto il materiale prodotto dal GF in oltre trentacinque anni di attività (24781 negativi) presso l’Istituto Luce. L’avvento del regime fascista porta ad un progressivo aumento di circolari, regole e comunicazioni della DGA e si percepisce nettamente un cambiamento nell’organizzazione e nella gestione del lavoro. La distanza tra il Ministro e le condizioni reali si dilata, come quando suggerisce di fare campagne fotografiche per provincia seguendo l’ordine alfabetico o quando nel 1921 richiede il catalogo aggiornato del Gabinetto Fotografico il cui ultimo, e unico, supplemento risaliva al 1907. In questo clima storico complesso e faticoso Carboni porta ugualmente avanti le missioni sul territorio, abbandonando progressivamente i formati più grandi A e B e adottando il più maneggevole 18x24. Le campagne interessano la penisola da nord a sud: Veneto, Marche, Abruzzo, Sicilia, Umbria, Lombardia, Puglia, Piemonte, Molise, seguendo le indicazioni date dai Soprintendenti e funzionari locali, documentando centri minori, restauri, nuove scoperte, ambienti e paesaggi in repentino mutamento, in linea con quanto impostato dal suo predecessore e maestro Gargiolli (ad esempio tra settembre e ottobre 1914: Incarico di fotografare gli affreschi giotteschi tornati alla luce nell’ex Abbazia di S. Biagio in Caprile a Fabriano, tra marzo e ottobre 1920: Incarico di fotografare gli affreschi di Pinturicchio nella Cappella Baglioni a Spello prima del restauro e quelli recentemente scoperti in S. Giovanni e Paolo a Spoleto). Da segnalare tra le altre la campagna in Emilia Romagna che interessa un’area molto estesa tra Parma e Rimini, con oltre 1500 negativi (nei formati C - E). Sul territorio laziale le missioni sono continue e capillari mentre a Roma si prosegue la documentazione di chiese, palazzi e collezioni museali. Nel 1913 Carboni porta a compimento l’acquisizione della collezione Cugnoni, già sottoposta a valutazione e selezione nell’anno precedente. A differenza del fondo Tuminello, a cui era stata lasciata la numerazione originale, le lastre Cugnoni verranno inglobate durante la successiva direzione Serra all’interno del GFN, secondo una suddivisione per formato e l’attribuzione di un nuovo numero di inventario. Come conseguenza del riassetto territoriale dopo la Prima Guerra Mondiale tra le zone da documentare vengono inserite le “terre redente”, con una campagna dello stesso Carboni nel 1920 tra Dalmazia e Venezia Giulia (finalizzata anche a fornire materiale fotografico per l’Esposizione Italiana d’arte decorativa e popolare organizzata a Stoccolma nel 1920, prima mostra al di fuori dei confini nazionali dopo la fine del conflitto) e una missione in Trentino Alto Adige nel 1926, forse l’ultima vera campagna sul territorio prima del passaggio all’Istituto Luce, quando l’attività sembra ridursi solo alla richiesta di fotografie. Nel gennaio 1932 Carlo Carboni viene sospeso dal grado e dallo stipendio e sostituito da Luigi Serra, commissario straordinario incaricato alla direzione del GFN dal Ministero dell’Educazione Nazionale.
- consistenza17466 negativi, 17466 positivi
- COLLOCAZIONEConvento delle Zitelle, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione