Lucio Mariani fu un erudito, esploratore, scavatore, scrittore, disegnatore, pittore, musicista e fotografo di grande abilità, così come ce lo descrive con stima e affetto l’amico e collega Roberto Paribeni. Laureato nel 1890 in archeologia, con una tesi sulla città di Cori e le sue antichità, fu allievo successivamente della Regia Scuola Italiana di Archeologia; questa fase di formazione lo portò a stringere rapporti con i grandi teorici dell’archeologia italiana del tempo, come E. Löwy, R. Lanciani e L. Pigorini, ma soprattutto lo impegnò in viaggi, missioni ed esplorazioni, anche archeologiche, come quella cretese del 1893, isola in cui si fermò per quattro mesi. Scavò ad Alfedena (antica Aufidena) in Abruzzo e insegnò a Pavia e Pisa, ricoprendo inoltre incarichi istituzionali di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico conservato nell’Urbe. Nel 1913 entrò a far parte del coordinamento del servizio archeologico del Ministero delle Colonie, ruolo che lo portò ad un avvicinamento al patrimonio delle antiche città romane della Libia.