Aldo La Capra
Aldo La Capra (1925-1986) è stato un fotografo professionista attivo dalla metà degli anni ’60 fino alla metà degli anni ’80. Si avvicina alla fotografia grazie ad progetto di sviluppo territoriale delle aree e comunità agricole del Comune di Potenza, sua città natale nella quale rivestirà anche ruolo di assessore, dapprima per semplice documentazione del lavoro svolto, ben presto come ricerca e studio delle realtà che andava conoscendo. Diventa fotografo professionista dal 1964 iniziando a svolgere un attento lavoro di ricerca all’interno del territorio lucano che successivamente (nel 1968) sfocerà nella pubblicazione del suo primo libro “Lucania 1”. In questi anni avvia una stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Basilicata, per conto della quale cura la formazione e la creazione di un laboratorio fotografico, iniziando così la sua intesa attività di fotografo documentarista. Alla metà degli anni ’70 inizia la sperimentazione della fotografia aerea divenendo ben presto uno dei maggiori specialisti del settore, celebri diventeranno alcune immagini all’infrarosso di Metaponto o di Cuma. Questi sono per La Capra gli anni più ricchi e proficui sul piano professionale ed artistico, è infatti invitato a mostre collettive (a Milano e Roma), a fianco di fotografi come Mario Cresci e Luigi Ghirri, e personali (Roma, Potenza, Matera, ecc.), nelle quali esporrà immagini legate alla propria intima visione della sua terra, la Basilicata, narrando la società, il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale, la forma ed i modi dell’abitare, elementi che formano le radici di una identità collettiva e di una coscienza storica. Sempre in questi anni diventa anche collaboratore della “Enciclopedia Pratica della Fotografia” e fotografo specializzato di numerose soprintendenze e università in varie parti d’Italia, degno di nota è il volume fotografico “La Via Appia”, che viene accompagnato dai testi di importanti archeologici quali Ferdinando Castagnoli e Antonio Maria Colini. Proprio in quest’ultimo ambito legato alla fotografia per la documentazione archeologica si inserisce il fondo “La Capra” conservato in ICCD.