Sebastiano Maielli si occupa di fotografia sin dai suoi studi universitari, svolti presso l’Università di Bologna e l’Università Iuav di Venezia. Considera la pratica fotografica come parte integrante dei processi inerenti all’arte contemporanea, dedicandosi in modo particolare alla fotografia di architettura e di paesaggio, attraverso committenze pubbliche e private.
L’analisi del paesaggio permea anche la sua ricerca personale, in cui spesso compaiono innesti derivanti da archivi fotografici di carattere familiare. L’interazione, che non avviene tramite somiglianze visive o analogie, ma tramite le medesime sotterranee modalità di funzionamento ed azione, di questi due livelli visivi è una cifra ricorrente dei suoi lavori. Il progetto “Q”, esposto presso la Fondazione Francesco Fabbri nel 2018, analizza il viaggio percorso dal nonno materno internato in un campo nazista durante la seconda guerra mondiale, presentando un paesaggio profondamente mutato ed interrogandosi su come sia possibile rappresentare oggi eventi che hanno segnato così profondamente la nostra storia recente.
Analogamente il lavoro “Mockba80”, tutt’ora in fase di realizzazione, prende le mosse dal viaggio e dalle immagini realizzate nel 1980 a Mosca dal padre, in occasione dei Giochi Olimpici.