“Ritrattista” puntuale dell’architettura storica, moderna e contemporanea, Jemolo è un fotografo attento alla dimensione tecnica ed estetizzante della ripresa che si risolve in composizioni sempre nitide ed equilibrate. Dopo un esordio precocissimo nella fotografia di reportage (portava nelle redazioni dei giornali le stampe dei cortei degli anni Settanta), orienta il suo cammino professionale verso la fotografia di arte e architettura con un approccio secondo cui la padronanza della materia rappresenta una condizione indispensabile alla realizzazione di un progetto fotografico di qualità. Caratteristiche del suo lavoro sono infatti il rapporto costante con gli studiosi e la ricerca che, negli anni, ha conferito spessore e autonomia al suo linguaggio. «Del suo lavoro, capace di “dare vita” alle pietre delle statue romane come a quelle degli edifici, colpiscono da un lato la capacità di astrazione, che fa di ogni visione un’immagine compiuta e perfetta, potente quanto la somma di tutte le immagini dell’edificio, e dall’altro una sensibilità che sembra consentirgli di guardare sempre l’edificio con l’occhio dell’autore (…). Una “visione” perfetta, senza far perdere il senso completo dell’edificio» (P. Ciorra, Equlibri complessi, in Visione Aperta Roma Città, Roma 2004). Nel 1988 avvia la costituzione di un poderoso archivio fotografico - A Photographic Archive of Architecture and Art - che si compone ad oggi di circa 15.000 immagini, realizzate nel corso di campagne fotografiche per riviste, case editrici di architettura e arte, studi di architetti o commissionate da istituzioni. Legato al tema delle città, di cui ritrae la monumentalità così come le trasformazioni più moderne, Jemolo adotta uno stile fatto di lunghe attese e di lenti e meticolosi tempi di preparazione: «Prima di fotografare bisogna avere un progetto e che questo progetto si depositi, si stratifichi e si arricchisca nel cervello del fotografo che [lo] dovrà avere ben chiaro» (https://www.fotografiamo.net/post/2018/08/01/abbiamo-parlato-con-andrea-jemolo-del-suo-progetto-walls-le-mura-di-roma-ecco-a-voi-linte).