Nato ad Empoli nel 1855, si forma come fotografo presso i fratelli Sbisà a Firenze, trasferendosi successivamente a Roma per lavorare nella succursale aperta dalla ditta in via del Corso. Qui si iscrive nel 1888 all’Associazione amatori di fotografia, presentando i suoi lavori alla mostra organizzata dall’associazione nel 1890. Come molti fotografi del tempo, partecipa agli appuntamenti di caccia alla volpe che si svolgono nella campagna romana, traendone alla fine di ogni stagione degli album di fotografie che descrivono il mondo dell’aristocrazia e dell’alta borghesia della capitale: in un’occasione avrà l’opportunità di ritrarre Gabriele d’Annunzio che lo definirà in una dedica “artefice della luce che ferma nell’attimo l’immagine”. Lucchesi documenta in questi anni i più importanti appuntamenti sportivi e militari ed è sempre presente alle cerimonie dei reali, che utilizzeranno il suo laboratorio per sviluppare le fotografie eseguite da Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia, e gli concederanno l’esclusiva di pubblicare una serie di cartoline con l’immagine dei principi reali. A seguito dell’assassinio di Umberto I nel 1900, pubblica un album di ottanta fotografie che ritraggono il sovrano. Muore a Roma nel 1926. La ditta Lucchesi è tuttora attiva in via del Corso 146 come negozio di articoli ottici.